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tDCS

STIMOLAZIONE ELETTRICA TRANSCRANICA

TRATTAMENTO DELLA DIPENDENZA DA CANNABIS

INDOLORE - SENZA RICOVERO - BREVE DURATA - PRIVA DI EFFETTI COLLATERALI

TRATTAMENTO PSICOLOGICO INCLUSO

PRIMO CENTRO IN SARDEGNA PER LA STIMOLAZIONE ELETTRICA TRANSCRANICA

Trattamento senza farmaci della dipendenza da cocaina, dipendenza da cannabis, dipendenza da caffeina, dipendenza da nicotina, dipendenza da alcol, ecc)
E’ noto come i disturbi da dipendenza siano difficili da trattare. Gli studi dimostrano che esiste una ridotta capacità cognitiva nel controllare il “craving“, ovvero la necessità impellente che si prova nel fare ricorso all’uso di una sostanza o di un comportamento dal cui siamo dipendenti. Questa ridotta capacità cognitiva di controllo si riflette in una variazione nell’attività di una specifica area del cervello, la corteccia prefrontale (DLFPC).
Attraverso la stimolazione con la tDCS è possibile ottenere la riduzione del craving, dunque una diminuzione del desiderio di ricorrere 
all’uso della cannabis.

Alcuni riferimenti scientifici: Lefaucheur JP et al. 2017, Klauss J et al. 2018, Coles AS et al. 2018, Batista E et al. 2015 

DIPENDENZA DA CANNABIS

L’uso di cannabis è associato a dipendenza nel 9% di coloro che l’hanno utilizzata almeno una volta nella vita, nel 17% degli adolescenti e nel 25-50% dei consumatori giornalieri. Nonostante l’uso di cannabis sia associato a un rischio di sviluppare dipendenza circa tre volte inferiore a quello di droghe più pesanti (per esempio l’eroina) la prevalenza dell’uso di cannabis è tale che la dipendenza alla cannabis è ormai un problema sociale non meno grave della dipendenza all’eroina. In realtà, nell’ultimo decennio anche la natura di droga leggera della cannabis è andata modificandosi per effetto sopratutto dell’introduzione di nuove tecniche di coltivazione delle varietà tradizionali e geneticamente modificate contenenti elevate concentrazioni di tetraidrocannabinolo (THC). Per questo motivo il titolo delle preparazioni di marijuana è andato progressivamente aumentando, passando dal 4% del 1995 all’attuale 12%. Forse anche in parte a causa di questa evoluzione, il profilo della dipendenza alla cannabis è diventato sempre più somigliante a quello delle droghe pesanti, con la chiara individuazione e codificazione come entità sintomatologica (DSM-V) di una crisi di astinenza, caratterizzata da forte desiderio di consumare la droga (craving), irritabilità e aggressività, disforia, umore depresso, anoressia, disturbi del sonno e strani sogni, agitazione motoria. Nell’astinenza da cannabis i sintomi fisici sono meno intensi rispetto a quelli dell’astinenza da alcol e da eroina, ma non il craving. L’astinenza ha un ruolo motivazionale nel consumo di cannabis, come dimostrato dal fatto che i soggetti in astinenza consumano cannabis con lo scopo di attenuarne gli effetti e l’astinenza rende più difficile smettere di consumarla.

In questo contesto, l’integrazione della tDCS all’interno di un percorso psicoterapeutico strutturato si dimostra particolarmente utile nel trattamento della dipendenza da cannabis. La stimolazione transcranica agisce sulle aree cerebrali coinvolte nella regolazione del craving, nel controllo degli impulsi e nella motivazione al cambiamento, sostenendo attivamente i processi cognitivi e comportamentali promossi dalla CBT.

L’utilizzo della tDCS da parte dello psicologo è pienamente Conforme a quanto previsto dall’art. 1 della Legge 56/1989, che riconosce allo psicologo la competenza nell’impiego di strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, l’abilitazione e la riabilitazione psicologica. L’intervento si svolge sempre in un contesto supervisionato, dopo una valutazione clinica accurata e con il consenso informato del paziente, nel pieno rispetto del Codice Deontologico (art. 3, 5, 6).

DISCLAIMER

L'utilizzo della tDCS (stimolazione transcranica a corrente diretta) è riservato a professionisti sanitari adeguatamente formati, in possesso di competenze specifiche e aggiornate. L'intervento viene sempre integrato in un percorso terapeutico strutturato e supervisionato, preceduto da una valutazione clinica e accompagnato dal consenso informato.
La tDCS non rappresenta un'alternativa autonoma alla psicoterapia o alla farmacoterapia, ma uno strumento di neuromodulazione impiegato in sinergia con approcci psicologici evidence-based, in conformità con l’art. 1 della Legge 56/1989, che attribuisce alla professione la competenza nell’utilizzo di strumenti di intervento per la prevenzione, l’abilitazione e la riabilitazione psicologica. Inoltre, il trattamento avviene sempre in un contesto supervisionato, dopo accurata valutazione clinica e con il consenso informato, nel rispetto delle norme deontologiche vigenti e con il Codice Deontologico degli Psicologi Italiani.

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©2020 di gianniserra

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