tDCS
STIMOLAZIONE ELETTRICA TRANSCRANICA
TRATTAMENTO SENZA FARMACI DELLA DIPENDENZA DA COCAINA
INDOLORE - SENZA RICOVERO - BREVE DURATA - PRIVA DI EFFETTI COLLATERALI
TRATTAMENTO PSICOLOGICO INCLUSO
PRIMO CENTRO IN SARDEGNA PER LA STIMOLAZIONE ELETTRICA TRANSCRANICA
La tDCS è capace di ridurre progressivamente il craving da cocaina, ovvero il desiderio impellente di assumere la sostanza.
la tDCS agisce direttamente sulle aree cerebrali alterate dall'abuso di cocaina, riportando le funzioni cerebrali al loro corretto funzionamento.
E’ noto come i disturbi da dipendenza siano difficili da trattare. Gli studi dimostrano che esiste una ridotta capacità cognitiva nel controllare il “craving“, questa ridotta capacità cognitiva di controllo si riflette in una variazione nell’attività di una specifica area del cervello, la corteccia prefrontale (DLFPC).
Attraverso la stimolazione con la tDCS è possibile ottenere la riduzione progressiva del craving, dunque una diminuzione progressiva del desiderio di ricorrere all’uso di cocaina.
Sono numerosi gli studi che attestano l'efficacia della stimolazione per il trattamento della dipendenza da Cocaina. La mia esperienza clinica conferma tali dati, soprattutto quando il trattamento è associato a un intervento terapeutico Cognitivo Comportamentale.
Alcuni riferimenti scientifici: Lefaucheur JP et al. 2017, Klauss J et al. 2018, Coles AS et al. 2018, Batista E et al. 2015
DIPENDENZA DA COCAINA
La cocaina è uno stimolante del sistema nervoso centrale che colpisce il cervello stimolando alti livelli di dopamina, una sostanza chimica cerebrale associata al piacere e alla ricompensa. Nel tempo, la cocaina ha effetti negativi su ogni parte del corpo con potenziali gravi effetti a lungo termine. Può causare cambiamenti alla genetica nelle cellule cerebrali, nelle cellule nervose e nelle proteine. Altri effetti dell'uso di cocaina includono: eccessiva loquacità, eccitazione, allerta, ansia e eccessiva sicurezza.
La cocaina è una droga che crea dipendenza. La dipendenza psicologica è spesso la parte più difficile da superare sebbene ci siano anche innegabili sintomi fisici di dipendenza.
Una volta che si è sviluppata una dipendenza, la cocaina aumenta in modo anomalo il livello di dopamina nel cervello, riprogrammando infine il sistema di ricompensa cerebrale. Questo è il motivo per cui diventa particolarmente difficile smettere di assumere cocaina. key words: come smettere di assumere cocaina, disintossicarsi dalla cocaina, liberarsi dalla cocaina, cocaina come smettere, disintossicazione da cocaina, disintossicazione da cocaina, astinenza cocaina, dipendenza cocaina.
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I dispositivi medici impiegati sono sicuri, marchiati CE in classe Ila, prodotti in Germania da un'azienda leader nel settore della Stimolazione Elettrica Transcranica.
tDCS a Cagliari
L'IMPORTANZA DI ASSOCIARE ALLA STIMOLAZIONE UN TRATTAMENTO PSICOLOGICO
TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE
L’approccio della Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT) considera la dipendenza come un comportamento disfunzionale appreso e mantenuto nel tempo: lo scopo della terapia è la correzione del comportamento di dipendenza e, quindi, l’acquisizione di nuovi comportamenti più funzionali nella vita della persona.
Il modello cognitivo – comportamentale della dipendenza da sostanze si basa su alcuni assunti fondamentali:
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La dipendenza è un comportamento appreso. Nella teoria comportamentale, alla base dell’apprendimento vi sono due concetti – chiave, entrambi riscontrabili nei comportamenti di abuso di sostanze:
■ Il condizionamento classico, che descrive come uno stimolo originariamente neutro possa arrivare a produrre una risposta condizionata, attraverso la sua associazione con uno stimolo significativo (nella dipendenza, ad esempio, gli oggetti associati all’assunzione, come siringhe o cucchiai, diventano in grado di provocare da soli il desiderio della sostanza)
■ Il condizionamento operante, che descrive come le conseguenze di un particolare comportamento possano influenzare la frequenza dell’emissione di tale comportamento (nella dipendenza, questo meccanismo può spiegare il continuo utilizzo della sostanza come modalità per interrompere i sintomi dell’astinenza).
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La dipendenza emerge all’interno del contesto ambientale. Sono numerosi i fattori ambientali associati allo sviluppo di una dipendenza da sostanze, come la deprivazione sociale, la disponibilità della sostanza, l’influenza dei pari.
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La dipendenza si sviluppa e viene mantenuta da processi di pensiero specifici. Riconoscere le componenti cognitive dei comportamenti di dipendenza è fondamentale nella comprensione e nell’acquisizione di controllo da parte del paziente. Pensieri relativi alla dipendenza da sostanze includono, ad esempio, aspettative di sollievo da stati ed emozioni negative, o minimizzazione delle conseguenze negative dell’abuso.
Le tecniche alla base della Terapia Cognitivo Comportamentale per la dipendenza da sostanze richiedono, come primo passo, la formazione di una solida alleanza terapeutica e la comprensione profonda del caso da parte del professionista, unitamente all’accettazione incondizionata di qualsiasi cosa emerga, all’interno e all’esterno delle sedute di terapia. Attraverso la relazione terapeutica e la concettualizzazione del caso, dunque, il dolore e la paura e, in alcuni casi, l’ostilità del paziente, possono essere compresi e inquadrati.
In un’ottica di collaborazione, paziente e terapeuta:
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decidono gli obiettivi, i tempi e le modalità dell’intervento
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concordano i compiti da svolgere all’esterno
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analizzano le possibili difficoltà e situazioni di rischio
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valutano i punti di forza e le risorse del paziente
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esaminano e ristrutturano le credenze
La Terapia Cognitivo Comportamentale nel lavoro con le dipendenze da sostanze prevede:
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l’analisi funzionale
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l’apprendimento di abilità
L’analisi funzionale identifica i pensieri, le emozioni e le circostanze che si manifestano prima e dopo l’utilizzo della sostanza. Nelle prime fasi del trattamento, in particolar modo, l’analisi funzionale gioca un ruolo critico nell’aiutare il paziente e il terapeuta a esaminare le situazioni ad alto rischio e nel fornire spunti di riflessione sulle motivazioni che portano la persona a essere dipendente da una droga. Anche nelle fasi successive, l’analisi funzionale viene utilizzata per evidenziare quelle situazioni o stati emotivi che risultano ancora difficili da gestire.
Il primo passo della CBT per la dipendenza da sostanze, quindi, è aiutare i pazienti a riconoscere il motivo per cui utilizzano un determinato tipo di droga e, contemporaneamente, stabilire quali potrebbero essere le azioni da intraprendere per evitare oppure imparare a gestire le situazioni – stimolo per usare la sostanza. Tutti questi elementi possono essere indagati attraverso l’analisi della storia della dipendenza del paziente e degli obiettivi terapeutici che quest’ultimo considera desiderabili. Attraverso l’analisi funzionale, quindi, viene creata una “mappa” che riporta:
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Abilità di gestione delle situazioni e punti di forza del paziente
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Potenziali ostacoli al cambiamento e fattori di vulnerabilità
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Fattori che determinano l’utilizzo della sostanza (quando, come, dove, con chi, per quale motivo, a che scopo)
Per quanto riguarda l’apprendimento di nuove abilità, o Skills Training, la CBT aiuta i pazienti dipendenti a disimparare vecchi comportamenti associati all’abuso di sostanze e a imparare, o imparare nuovamente, abitudini e capacità più sane. Soprattutto i pazienti che hanno alle spalle una lunga storia di tentativi di disassuefazione inefficaci possono essere estremamente pessimisti riguardo le proprie capacità: imparare a considerare il proprio comportamento di abuso come una “capacità” appresa nel corso del tempo può facilitare la fiducia in se stessi riguardo la possibilità di apprenderne altre differenti.
Nel momento in cui viene ricercato un aiuto terapeutico, inoltre, il livello di utilizzo della sostanza è spesso pervasivo, ed è probabile che la persona la usi come modalità principale, o unica, di affrontare una grande varietà di problemi, personali e relazionali. Questo può essere dovuto a diversi motivi:
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La persona potrebbe non avere mai appreso strategie efficaci per affrontare le sfide e i problemi della vita adulta, in particolar modo quando l’abuso della sostanza inizia in età adolescenziale
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Le strategie eventualmente acquisite potrebbero essere state abbandonate nel corso del tempo e sostituite dall’assunzione della droga d’abuso
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La capacità della persona di utilizzare strategie più funzionali potrebbe essere stata indebolita da altri problemi concomitanti come, ad esempio, la presenza di altri disturbi psicologici.
Le prime abilità che vengono insegnate riguardano il controllo dell’utilizzo di sostanze; una volta che queste vengono apprese e padroneggiate, il training si estende anche ad altre eventuali aree problematiche della vita della persona (ad esempio, il lavoro o le relazioni interpersonali).
Nel modello teorico cognitivo – comportamentale, si ritiene che l’apprendimento del comportamento di dipendenza e abuso si instauri a causa dei processi di modellamento, condizionamento classico e condizionamento operante. Allo stesso modo, ognuno di questi processi viene usato per aiutare il paziente a interrompere i suddetti comportamenti.
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Il Modellamento (o apprendimento per imitazione) viene utilizzato allo scopo di far apprendere al paziente nuovi comportamenti, attraverso la sua partecipazione a dei role – playing nel corso delle sedute. Il paziente, quindi, impara a emettere risposte differenti prima osservando il terapeuta e, successivamente, mettendo in pratica le nuove strategie, all’interno del contesto protetto fornito dal setting terapeutico.
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Il Condizionamento operante spiega che alcuni comportamenti vengono emessi con maggiore frequenza, se determinano un effetto piacevole (rinforzo positivo). Questo viene usato per esaminare le circostanze di abuso e stabilire il ruolo della sostanza nella vita del paziente e, allo stesso tempo, costruire rinforzi positivi alternativi alla droga (relazioni, lavoro, hobby)
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Il Condizionamento classico, ovvero lo stabilirsi di un’associazione tra uno stimolo in grado di provocare una risposta (incondizionato) e uno stimolo neutro (condizionato), viene utilizzato per aiutare il paziente a comprendere e riconoscere gli stimoli condizionati che facilitano l’assunzione di droga, evitare l’esposizione ai suddetti stimoli e gestire il bisogno impellente (craving) della sostanza, in modo che, col tempo, il craving condizionato si riduca.
Nella Terapia Cognitivo Comportamentale per la dipendenza da sostanze, infine, le tappe fondamentali da raggiungere per un trattamento efficace sono le seguenti:
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Rinforzare la motivazione a mantenere l’astinenza da sostanze
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Apprendere abilità di coping, da usare per riconoscere le situazioni ad alto rischio di ricaduta e gestire i momenti di difficoltà o stallo
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Imparare a gestire le emozioni dolorose
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Migliorare il funzionamento interpersonale e la rete di supporto sociale